Prendi una persona,
fagli una foto normalissima e
poi,
ovviamente senza chiedere il consenso,
mettila su internet dicendo che è omosessuale,
magari mettigli una gonna con un programma di grafica,
ovviamente usa nomi falsi e
poi,
metti dei microfoni intorno a casa sua e anche delle telecamere
spia, ascolta i rumori e i discorsi,
registrali e poi modificali rendendoli osceni o ridicoli miscelandoli ad altri
presi dalla rete o creati apposta
e quindi metti insieme immagini e storie degne della peggior letteratura popolare.
Denigrala ogni giorno con calunnie, diffamazioni, prese in giro e porcherie varie anche su chi gli sta intorno come i famigliari o gli amici,
riscrivile il passato con una biografia ovviamente delegittimatoria e
poi,
metti anche un’ iscrizione ai siti creati su questo personaggio,
fai anche delle scommesse per vedere cosa succede o se si suicida,
apri forum interattivi per i commenti (filtrati) che sicuramente non mancheranno,
controllalo negli spostamenti segnalati anche con sms da persone
che vogliono partecipare al gioco per spiare e sapere con chi esce e cosa fa,
prendi contatto magari con vicini e colleghi e falli diventare complici.
Spia computer e telefoni e
poi,
dai regolamenti da seguire
perché il gioco (o il social gioco) non deve finire e stuzzica sempre l’interesse di chi guarda con esperimenti nuovi che non sono altro che fantomatiche news di solito a sfondo sessuale (sono quelle più facili e che rendono meglio) per avere contatti, visualizzazioni e tutto ciò che internet offre.
Una sorta di grande fratello o gioco distorto, costruito da bulli mediatici e da qualcun altro per guadagnarci (sto parlando proprio di soldi) usando la vecchia ma sempre attuale tecnica della maldicenza, che mette in luce ancora una volta le miserie intellettuali e comportamentali di uno strato (importante e trasversale) di popolazione, stimolandone i pensieri più biechi e le fantasie più depravate in cui ritrovano le proprie verità e ansie, morbosità e frustrazioni, invidie e gelosie scaricandole con aggressività, onnipotenza e senso di rivalsa, usando questi canali e questo personaggio creato su una persona vera.
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