Il virus e la sua corona.

E’ il 2020, dopo le feste e Sanremo è arrivato il “mostro”. Dopo anni di film e inchieste sull’argomento, trattato più come un romanzo di fantascienza che come un pericolo reale, supposto ma mai sentito, è arrivato…il virus.

Il coronavirus, sta portando il panico in tutto il mondo, dalla lontana Cina, meglio delle merci che girano per il globo terrestre. Il virus non vede dogane, trattati o altro. In epoca di globalizzazione, mancava il virus globale, quello vero, non le “idiozie virali” di internet.

E adesso?

Al di là di tutti i complottismi, fantomatiche regie e delle previsioni fatte da qualche potente alcuni anni fa che sembravano surreali ai più, adesso è diventato un problema molto reale. Il virus ha cominciato, in pochi giorni, a cambiare le nostre vite, dapprima poco considerato e sbeffeggiato, adesso si insinua nella nostra quotidianità e soprattutto nei nostri polmoni togliendoci l’aria nel vero senso della parola. Scatta l’emergenza, si vedono i comportamenti virtuosi e quelli penosi, si vedono i paesi più attrezzati e quelli più in difficoltà, le unioni cominciano a scricchiolare e i rapporti internazionali cambiano.

E’ una bella prova di esame per tutti.

E l’Italia?

L’Italia, nel bene e nel male è come al solito inconfondibile.

In nome dei bilanci e del mercato e di tutte le analisi opportunistiche ma vendute come scelte filosofiche ormai necessarie degli ultimi trent’anni, la sanità pubblica è stata continuamente oggetto di smantellamenti, tagli e dileggio, come la scuola d’altronde. La salute, l’istruzione, la sicurezza sociale sono i cardini di uno stato che si reputi civile, democratico e moderno, ma comportamenti egoistici, fintamente neo liberisti, sciacallaggi finanziari e di potere, hanno gradualmente snaturato elementi fondamentali come questi. In un paese di 60 milioni di persone solo 5400 posti di terapia intensiva sono una vergogna, come la mancanza di mascherine o il numero chiuso per le facoltà di medicina, e che non si venga a dire che questo virus è un evento del tutto eccezionale, non inventiamo scuse. Poi le capacità, il cuore e il genio italico vengono fuori nelle situazioni di emergenza anche se con errori (vedi tamponi) e opportunismi del caso.

L’Europa, non è meglio di noi, e dopo la caccia agli untori …..siamo tutti italiani, anzi ci prendono a modello.

Gli aiuti però stanno arrivando dalla Cina e dalla Russia almeno fino ad oggi, il che è tutto dire.

Bisogna ripensare tante cose, è triste vedere le stesse persone che offendono la sanità pubblica correre come dalla mamma nel momento del bisogno. Bisogna ripensare il sistema italiano non finanziando il privato a scapito di quello pubblico, perché comunque nelle situazioni gravi, a parte qualche eccezione, non esiste, non investe. Non è un discorso di schieramenti politici ma di buon senso.

La collettività deve essere salvaguardata e dopo vengono i singoli.

Guardando i telegiornali le tre notizie di questi giorni sono: coronavirus, la borsa, il calcio. C’è qualcuno che sorride in questo periodo come in tutte le crisi e le guerre, sono gli speculatori finanziari di tutto il mondo. Bisogna ripensare ad un economia reale ed umana, sostenibile e sociale, pubblica e privata ma nel giusto coinvolgimento e rispetto, non alla finanza creativa, ai tassi e ai debiti sulla pelle delle persone. Il calcio poi, metafora della deriva dei nostri tempi, con tutti i suoi interessi non voleva fermarsi. Cosa cambierà dopo: al momento posso pensare che nel futuro prossimo, tra i tanti proclami non cambierà nulla, si piangeranno i morti come è giusto che sia, e poi continueremo a farci prendere per la gola dall’ Europa tedesco-centrica, a svendere le aziende forti agli stranieri, a flussi di denaro che sommergeranno il pianeta ma che riempiranno le tasche di pochi, a vedere guerre ad ogni angolo di mondo, a svuotare sempre di più le coscienze e lo spirito critico. Forse aumenterà lo smart working e per la gioia dei governi si userà il riconoscimento facciale e il controllo sempre più totale sulle persone. Questa pandemia sembra la prova generale di un mondo che esiste già ma che sarà forse sempre più reale nel futuro, nel bene e nel male. Oppure (ma non ci credo) si acquisterà una nuova consapevolezza su scala mondiale dettata dal fatto che questo virus ha dimostrato che siamo tutti sulla stessa barca…..e per favore non parliamo di pipistrelli.

fel971

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Il virus e la sua corona.ultima modifica: 2020-03-26T16:54:38+01:00da fel971
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